Nel nostro laboratorio disponiamo di una ampia gamma di pelle e tessuti delle più svariate marche produttrici del settore arredamento.
SETA
La seta è un tessuto che conosciamo da circa 5000 anni, e uno dei tessuti naturali più nobili che fino a tutto il tredicesimo secolo era un prodotto d’importazione dall’Oriente che potevano permettersi solo i benestanti. La produzione della seta si spostò dalla Cina verso altri paesi dell’Asia Centrale, l’India, la Persia, la Corea e il Giappone. Oggi i maggiori produttori di seta sono India, Cina, Giappone, Brasile e Tailandia. Se comparata con l’intera produzione mondiale di fibre, la seta prodotta si attesta sotto un 1%. La seta viene utilizzata sia per rivestimento fisso di imbottiti che per confezionare ricchi tendaggi decorativi.
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IL COTONE E IL LINO
Il cotone è una fibra tessile di origine vegetale con filamenti sottili bianchi, lunghi due o tre centimetri. Nasce dentro la capsula della pianta omonima, e ha l’aspetto di una bambagia soffice che avvolge i grossi segni. Le qualità più pregiate sono a fibra lunga, di colore bianco, con lucentezza simile alla seta.
Il cotone è la fibra più economica diffusa in tutti paesi del mondo. Infatti ha una buona “compatibilità” con la pelle, disperde abbastanza facilmente il calore, e molto igienica. Viene impiegata per le camicie, la biancheria intima, la biancheria per la casa (lenzuola asciugamani), per i vestiti, (tela, gabardine, velluto), ed anche nell’arredamento.
La pianta del cotone è coltivata nei paesi caldi con estati asciutte. Le qualità migliori crescono nei paesi desertici, dove terreno viene bagnato con l’irrigazione (Egitto, Pakistan, Russia asiatica). Cresce bene anche nei paesi con una stagione umida e una stagione secca (Stati Uniti, Cile, India, Brasile ecc.).
Il cotone è una pianta “annuale” con un ciclo vegetativo di circa due mesi.
II lino é la più antica e certo una delle più affascinanti tra le fibre tessili vegetali, era largamente coltivata da Egizi, Babilonesi, Fenici ed altri popoli del Medio Oriente. Il candido lino era simbolo di divina purezza. Il lino raggiunse la massima diffusione in Europa nel Medioevo. Si ricava dal fusto del LINUM USITATISSIMUM: pianta dalla quale a seguito della macerazione delle fibre è ricavato il filato. Il dominio del lino rimase incontrastato fino all’inizio dell’Ottocento quando il cotone, con l’introduzione di telai che ne facilitarono la filatura, da prodotto pregiatissimo destinato alla nobiltà divenne un prodotto di massa. Lo stelo di questa pianta raggiunge un altezza di circa un metro e termina con un fiore (“fior di lino”), che ha vita breve, è molto bello ed p di colore blu e rosa. Diverse sono le tipologie di filati e di tessuti che utilizziamo per la confezione di fodere per divani poltrone e letti e per la confezione di tendaggi.
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I DAMASCHI
Il damasco è un tipo di tessuto operato monocolore con disegni stilizzati o floreali ad effetto di lucido-opaco. Si produce con un telaio Jacquard. Si ottiene con un solo ordito e una sola trama, il fondo è dato da un’armatura a raso da otto e i motivi decorativi dal raso da otto rovescio. L’effetto è provocato dal contrasto della lucentezza della parte a raso con l’opacità di quella dove il raso si presenta a rovescio e dall’utilizzo di filati di differente torsione e finezza. Il materiale più adatto al damasco è la seta anche se si possono utilizzare filati in cotone, il cotone misto a seta e fibre artificiali. La sua nascita avvenne in Cina, ma il suo nome deriva dalla città di Damasco in Siria che ne fu grande produttrice ed esportatrice nel XII secolo. In Italia le prime a produrlo furono Venezia e Genova che, come repubbliche marinare, avevano contatti con Damasco, In seguito divennero famosi quelli prodotti a: Caserta, Catanzaro, Lucca, Palermo, Parma e Vicenza. Dato il materiale pregiato che lo compone e la lunga e difficile lavorazione, era un tessuto prezioso usato dalla chiesa per paramenti e abiti sacerdotali, nelle corti per abiti di gala e nell’arredamento di palazzi e regge. Utilizziamo questo tessuto per cuscini, poltrone, e tendaggi decorativi.
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I BROCCATI E I LAMPASSI
Il broccato è un tessuto operato, con complessi disegni colorati, realizzato con un telaio Jacquard. Si ottiene inserendo nella tessitura una serie di elementi supplementari sia in ordito che in trama, necessita quindi di più orditi, uno per il fondo e altri per la legatura del disegno, e più trame. È’ una elaborazione del damasco. Le trame supplementari si chiamano trame broccate e concorrono a costruire il disegno che si stacca dal fondo di un altro colore. I fili supplementari, sia di trama che di ordito sul rovescio sono liberi e formano delle briglie quando non sono legati, e quindi non compaiono sul diritto, perché non occorrono per il disegno. Il materiale che lo costituisce è la seta, di titolo finissimo, che lo impreziosisce e gli conferisce l’aspetto lucido, con l’eventuale aggiunta di fili in oro e argento.
Il lampasso è un tessuto operato. Dal termine francese lampasse. Conosciuto fin dal X secolo ebbe grande diffusione nel XVI secolo. Tessuto pregiato è affine al broccato di cui è precursore.
Necessita di due orditi, uno per l’armatura di fondo, che può essere a tela o saia, e una di legatura che serve a fermare le trame lanciate supplementari che creano il disegno (broccate e spolinate). Viene da Noi utilizzato per confezionare tendaggi, copriletti e rivestimenti.
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I VELLUTI DI COTONE E DI DRALON
Il velluto è un tipo di tessuto che presenta sulla faccia del dritto un fitto pelo (velluto unito o tagliato) o una serie di minuscoli anelli di filo (velluto riccio). Il nome deriva dal latino vellus, vello, ad indicare la caratteristica di una copertura come di pelo, di lunghezza e tipo variabile.
La sua origine è occidentale e si stima sia avvenuta verso il XIII secolo. In Italia divenne di buona diffusione presso le classi agiate intorno al Trecento ed era al tempo maggiormente prodotto a Lucca, Genova, Firenze, Venezia e Catanzaro.
Si realizza a telaio con filati molto sottili usando due orditi, uno dei quali per la base (ordito grosso) ed uno per il pelo (ordito di pelo), e una sola trama. Il telaio per velluto deve essere fornito di due subbi uno per l’ordito grosso e uno per quello di pelo che deve avere una lunghezza molto superiore all’altro, dovendo il fili del pelo percorrere molta più strada per girare intorno ai ferri. Oggi velluti di cotone e di dralon vengono utilizzati per rivestimenti fissi di imbottiti moderni e di pezzi di antiquariato classici e per realizzare drappi eleganti o tendaggi elaborati che richiamano molto lo stile e l’influenza che ha avuto la Corte Francese.
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I GOBELIN
Il gobelin è un tessuto che cerca di imitare gli arazzi Gobelins. Tessuto operato realizzato con un telaio jacquard, con diversi subbi di ordito e diverse navette per la trama. Dal francese (pronuncia goblin) prende il nome dalla Manifattura dei Gobelins che dal XVII secolo produsse, a Parigi, splendidi arazzi. I diversi orditi e trame, di colori differenti, combinati con le possibilità del telaio Jacquard producono disegni molto complessi e dettagliati, con possibili effetti in rilievo, e danno corpo ad un tessuto molto appariscente, di consistenza pesante, resistente all’usura. Il filato utilizzato è in cotone, di dimensioni diverse, molto sottile in ordito, e più robusto in trama. I disegni tradizionali sono fiori, paesaggi, scene storiche o mitologiche, con tipologie legate alla tappezzeria, spesso di gusto retrò e dai colori smorzati. Nuovi soggetti, anche non figurativi, compaiono recentemente per adeguare questo prodotto alle esigenze dell’arredamento moderno. Viene utilizzato per rivestimenti fissi di poltrone e divani, alla confezione di fodere per cuscini.
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PELLE
Durante l'VIII secolo, sotto il dominio dei Mori, gli spagnoli svilupparono la produzione di cuoio che diventò famoso in tutta Europa, il cordovano.
L'abilità nel lavorare le pelli, però, non fu prerogativa esclusiva del mondo occidentale: ne "Il Milione" Marco Polo raccontava di come i mongoli usassero borracce, coperte, maschere e cuffie in cuoio, spesso finemente decorate. Nella storia l'uomo è riuscito ad affinare le proprie abilità di conciatore, come si può ricavare già dalla Bibbia, fino ad arrivare all'età medioevale, periodo durante il quale nasce "l'arte della concia". Fra il 1700 e il 1800 cominciano a comparire nel paese di Arzignano i primi centri per la concia dei cuoi. Le pelli utilizzate nell’arredamento sono di origine bovina. La provenienza può essere Europea o extraeuropea.
Le pelli Europee provengono da bovini allevati in stalla ed alimentati con foraggio, pertanto risultano più morbide e pulite. Inoltre la pezzatura media superiore consente lavorazioni più complesse e minori scarti.
Per i nostri rivestimenti solitamente utilizziamo pellami di provenienza europea per la maggior dimensione del manto (4-6mq) e per l’assenza di particolari difetti.
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